E’ scomparso nella giornata di ieri l’Architetto Moravio Martini. Nato il 15 settembre 1928 nel rione di Gavinana, è assolutamente riduttivo definirlo come una “personalità”. Moravio è stato un uomo decisamente eclettico. Prima di ogni cosa intellettuale, uno stimato professionista da Architetto, un noto artista per le sue pitture e sculture che impreziosiscono anche il nostro impianto sportivo. In particolar modo le sue opere tridimensionali: sculture composte da profilati di acciaio, i quali hanno abbandonato l’originaria funzione tenso-strutturale per formare delle aggregazioni astratte, finalmente liberate dal grave compito della portata e aspiranti ad essere un fantastico arredamento di piazze e giardini.
Ma Moravio è stato anche musicista, in gioventù addirittura per professione – nell’immediato dopoguerra – quando si esibiva con la sua piccola orchestra nei locali fiorentini e d’estate sulla pista di pattinaggio degli ASSI che alla sera diventava ritrovo e luogo di ballo per la migliore gioventù fiorentina. Uno dei primi a Firenze a interpretare il “Jazz”, musica bandita negli anni di regime, simbolo per lui e per tanti della ritrovata libertà e spensieratezza.
Moravio è stato anche un grande appassionato di sport. Prima alla Rari Nantes Florentia da nuotatore e pallanuotista poi – con enorme passione e anche buoni risultati – nella sezione tennis dell’ASSI, sulla terra rossa del Viale Michelangelo. Una presenza quasi giornaliera per tantissimi anni, prima da Socio, poi componente del Consiglio direttivo biancorosso, per un periodo anche Vice Presidente. Da qualche anno Socio Benemerito.
Moravio è stato personaggio capace di stimolare in positivo e per decenni tutto l’ambiente, talvolta anche in benevola e burbera polemica ma sempre con grande onestà intellettuale e con la buonissima intenzione di arricchire del suo pensiero, del suo talento, del suo artistico eclettismo, la comunità dell’ASSI Giglio Rosso. Certamente mancherà.